Fusione nucleare, si lavora ad uno strumento per lo studio del plasma

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Immagine artistica del Tokamak (credit: iter.org/enea.it)

19.11.24 – Produrre un’immagine tridimensionale del flusso di neutroni per studiare le caratteristiche del plasma che sarà usato in ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor), il reattore in costruzione a Cadarache (Francia del sud). Scopo: dimostrare la possibilità di produrre energia da fusione in modo sicuro e sostenibile. Questo è l’obiettivo della Radial Neutron Camera (RNC), lo strumento diagnostico finanziato da Fusion For Energy (l’organizzazione che gestisce il contributo europeo a ITER) che ENEA sta progettando nell’ambito di un Consorzio di istituti europei di ricerca di cui è a capo con il Laboratorio Diagnostiche del Centro Ricerche di Frascati (Roma).

ITER oggi è il più grande progetto internazionale sulla fusione, realizzato nell’ambito di una collaborazione tra le sette maggiori potenze economiche (Unione Europea, Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Russia e Stati Uniti). ITER mira a dimostrare la fattibilità della produzione di energia da fusione con il massimo ritorno scientifico per poter progredire verso il reattore dimostrativo DEMO.

Per quanto riguarda la Radial Neutron Camera, Daniele Marocco del Laboratorio Diagnostiche della Divisione ENEA Sviluppo energia da fusione, spiega: «Questo strumento misurerà in tempo reale la distribuzione spaziale e l’energia dei neutroni emessi nelle reazioni di fusione. Da queste grandezze sarà possibile derivare la densità di potenza generata dal reattore e la temperatura del plasma, due parametri fondamentali per la valutazione delle prestazioni del reattore e per il controllo del plasma».

Un insieme di rivelatori di diverse tipologie (scintillatori, matrici a diamante sintetico e camere a fissione a uranio-238) distribuiti all’interno e all’esterno della ciambella del Tokamak permetteranno di effettuare la misura, intercettando i neutroni emessi dal plasma.

La parte della diagnostica, che sarà installata all’interno della camera da vuoto e che guarderà alla zona più esterna del plasma, ha già superato la verifica progettuale finale da parte di un team internazionale di esperti ed è entrata nella fase costruttiva. Il Consorzio è attualmente impegnato nella progettazione della parte della RNC che sarà installata all’esterno della camera da vuoto e che guarderà alla parte centrale del plasma; inoltre, si sta lavorando ai test sperimentali di prototipi di rivelatori e di altre componenti in corso di realizzazione.

Basilio Esposito, responsabile del Laboratorio Diagnostiche di ENEA, in merito, conclude: «La complessa attività di progettazione della Radial Neutron Camera rappresenta una sfida scientifica e tecnologica importante che richiede l’utilizzo di un ampio ventaglio di competenze, dalla fisica del plasma alla progettazione di schermaggi, dalle analisi meccaniche e strutturali alla tecnologia dei rivelatori, fino alle analisi di sicurezza nucleare e allo sviluppo di software innovativi per l’analisi dati». (Red.)

Vedi
www.enea.it
https://www.iter.org/
https://www.gazzettadiverona.it/category/documenti/

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